Una riunione tra intellettuali |
Il progetto studiato a tavolino, oltre
vent’anni fa, di metodica “somarizzazione” delle masse, sta raggiungendo il
massimo raccolto dei frutti che erano stati prefissati. La cosa che mi
meraviglia è, tra le altre, la "grave" mancanza tormentonica della parola “reazionario”. Ma forse non
viene utilizzata nel tormentone odierno perché il suo significato è troppo
complesso e abbisognerebbe della stesura di un profilo psicologico e storico
dell’interlocutore per poterla accompagnare. Difficile per le menti poco eccelse!
L’apice prefissato ormai è raggiunto. Le
ideologie sono tutte completamente archiviate e chi ancora si permette di
utilizzare la parola “marxismo”, o fare il nome di Gramsci o del Che, viene
accusato di dietrologia o, quantomeno, da qualcuno più educato, di essere
nostalgico. “Nostalgico” di cosa? Della giustizia sociale che oggi è in fase
funeraria? Della Democrazia garantita ad alta voce dalla Costituzione?
Cinismo, individualismo, vanagloria e
presunzione sono i nuovi valori del Terzo Millennio.
Intellettuali in libertà |
Ovviamente, nei vari tormentoni, mai
sento nominare Keynes, ma si andrebbe troppo nella cultura del difficile:
eppure, noi lavoratori e pensionati di oggi, negli anni ’70/’80, ci siamo ritrovati
felici nel portafogli, grazie alla politica economica keynesiana che, sia pure di concezione liberista, garantiva
in ogni situazione il potere d’acquisto del salario. Felici erano anche il
mercato che cresceva e le imprese, che vedevano crescere la produzione, creando
continuamente nuovi posti di lavoro (solidi e a tempo indeterminato, grazie
alle garanzie della Legge n. 300/70, conquistata con le lotte sessantottine).
Felici erano i pensionati che riuscivano ad arrivare alla fine del mese: si
andava in pensione con il retributivo pieno, ricordatela in futuro questa
parola (retributivo), cambiata dalla Fornero in “contributivo”, oggi sotto
osservazione per peggiorarla dagli attuali governanti, nonostante gli show di
attacco alla Fornero.
Ma tanto, i somari che ne capiscono? C'è il migrante da odiare e il reddito di cittadinanza per realizzare il sogno di non lavorare vita natural durante con il sussidio di Stato.
Su una parola, però, condivido il
tormentone: demagogia. Mi rivolgo, ovviamente, a coloro che sanno
effettivamente cosa essa significhi.
Infatti, è demagogico concedere il
diritto al voto a coloro che, somarizzati scientificamente, non hanno mai letto e studiata la
Costituzione italiana, che mai hanno aperto un libro (o un sito) di “Storia
delle dottrine politiche”, che non sanno che la politica è una branca della
filosofia e non un’accozzaglia di altri somari che s’insediano in Parlamento
grazie al voto di un corpo elettorale ancora più somaro.
Oggi, chi sa rispondere a queste
domande?
1) Premesso che qualunque legge
elettorale che prevede diversamente è da considerarsi incostituzionale, perché
la Costituzione prevede esclusivamente il proporzionale secco come sistema
elettorale?
2) Per quale motivo i Padri Costituenti
decisero che la Camera dei Deputati doveva essere composta da 630 unità e il
Senato da 315 e perché oggi, a garanzia di democrazia, andrebbero aumentati e
non diminuiti?
3) Quanto prende di stipendio netto e
lordo (intendo in busta paga, non i rimborsi spese ed altre voci che
sicuramente vanno riviste o cancellate) un parlamentare?
4) Nella storia delle Repubblica
Italiana, quanti e quali politici hanno rinunciato ai loro diritti economici e
di carica senza farne pubblicità e senza tenere spettacolari conferenze stampa
in proposito?
Chi è a conoscenza che i vitalizi sono
già stati sensibilmente tagliati per legge nel 2012?
Il gregge |
Chi è a conoscenza che, dall’inizio di
quest’anno, gli sbarchi di migranti hanno avuto una flessione del 77%, ma
ancora qualcuno cavalca l’onda dell’invasione in mancanza di altri argomenti
elettorali che siano fondati sul benessere dei cittadini e non sulla creazione
dell’odio verso il prossimo?
Chi è a conoscenza che il “Reddito di
cittadinanza” potrebbe partire da subito, in buona parte finanziato dalla Ue,
la quale però ha posto come giusta condizione la riforma del Collocamento, che
deve effettivamente attivarsi per procurare lavoro, perché tale reddito non
deve diventare, appunto, un sussidio di Stato per chi non ha voglia di lavorare, ma solo
un sussidio per mantenersi nel periodo di stallo in attesa di una nuova
occupazione lavorativa?
Chi è a conoscenza che, grazie proprio
agli immigrati, si stanno pagando i costi dei nuovi arrivi (peraltro, in buona
parte finanziati dall’Ue) ed anche molte pensioni e ammortizzatori sociali agli
italiani?
Ci raccontano che gli immigrati costano
troppo all'Italia? Falso. Detratti i costi e benefici che ricevono, quelli
occupati e quelli non occupati, i "nuovi italiani" portano in dote
alle casse dello Stato un bel gruzzolo: un miliardo e mezzo di euro netti
l'anno, per la precisione. È quanto emerge dall’ultimo Dossier Statistico. Ma i
somari credono al loro parente che vola!
Un’ultima domanda. Apprendendo che oggi
siamo vittime della lotta egemonica di due poteri mafio/massonici contrapposti,
quello finanziario e quello imprenditoriale, credete davvero che nella politica
italiana sia permesso l’ingresso di persone talmente colte e preparate, oltre
che intelligenti, in grado di contrapporsi a favore del Popolo a tali poteri,
creando così una terza e massiccia forza egemonica popolare?
Se la vostra risposta è “sì”, alzate gli
occhi al cielo e guardate bene: l’asino vola!
Nino Caliendo
Le illustrazioni sono state reperite sul web in forma libera, quindi, in mancanza di annotazioni diverse, ritenute di pubblico dominio
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