ABBIAMO SEMPRE VISSUTO
"AL DI SOPRA DELLE NOSTRE POSSIBILITA'"?
Ogni giorno in tv qualcuno ci ripete la solita litania: la colpa della
crisi è tutta nostra, perché "abbiamo vissuto al di sopra dei nostri
mezzi"; siamo sempre stati degli "spendaccioni", il Paese degli
sprechi, della "casta" e degli sperperi. Insomma siamo stati
"cattivi", e quindi adesso è giusto che espiamo le nostre colpe.
Quando qualcuno vi dice questo, sappiate che sta mentendo: l'Italia non è
mai stata un Paese "troppo spendaccione" come la propaganda
filo-europea vuole farci credere.
Non ci credete? Andiamo a vedere i dati di sintesi del Rendiconto Generale
dello Stato dal 2003 al 2011... SOPRESA! Scopriamo che l’Italia,
già dai tempi del governo Berlusconi, ha
un surplus di bilancio primario.
Cosa vuol dire?
Ricorriamo alla chiara ed esauriente spiegazione di Paolo Barnard (leggibile qui),
che ha il merito di esprimersi in termini comprensibili da tutti.
In parole semplici significa che, se
si escludono dai conti dello Stato italiano gli interessi che deve pagare sul
suo debito pubblico, esso già da tempo incassa ogni anno più di quanto spende.
Quindi già da tempo l’Italia ha non solo raggiunto quel pareggio di
bilancio che l'Unione Europea vuole imporci, ma addirittura ha un
surplus di bilancio: cioè, da anni lo Stato ci sta tassando più di
quanto spende per noi, preleva dai nostri conti correnti più denaro di
quando ve ne versa, ed è in attivo.
Ma ai cittadini italiani viene raccontato, da TUTTI i media, che abbiamo un
deficit di bilancio cronico, cioè che siamo in passivo!
Oltre tutto, essere in attivo non è per nulla una bella cosa: questo
significa che da tempo ci tolgono più denaro di quanto ce ne diano in stipendi,
servizi, opere pubbliche. I risultati di questo sono evidenti, e sia
l’Istat che la Caritas hanno documentato nei dettagli l’impoverimento
vertiginoso di milioni di famiglie italiane, fallimenti aziendali a catena
e disoccupazione tragica, deflazione economica ecc.
Ma a noi viene raccontato, da TUTTI i media, che la cura di
quell’impoverimento scandaloso è… il pareggio e il surplus di bilancio!
Certo: la cura per l’anemia è l’emorragia.
A CHI DOBBIAMO I SOLDI?
A chi dobbiamo questo
denaro? In altre parole, com'è composto il debito pubblico italiano?
Oggi, in seguito alla
"cura Monti", tale debito ha sfondato abbondantemente il tetto dei
2.000 miliardi (2.014 per l'esattezza nel dicembre del 2012), che corrispondono
a 82.192 euro di debito per ogni famiglia italiana:
ma andiamo a vedere come stavano le cose fino a pochi mesi fa (agosto del
2011), quando, ai tempi del deprecato governo Berlusconi, il debito pubblico
era di "soli" 1.577 miliardi:
Come potete vedere dal
grafico sopra, a quell'epoca il grosso del debito era stato contratto
soprattutto con banche (d'Italia ed estere, commerciali e finanziarie), ma
anche con assicurazioni e investitori stranieri, che avevano aperto conti
nel Tesoro con i titoli di Stato. Solo un misero 6% era dovuto ai
risparmiatori italiani.
Come afferma infatti Loretta Napoleoni, "non
dobbiamo dimenticare che con l'introduzione dell'Euro sparì il rischio di
svalutazione della moneta italiana, poiché moneta unica. E dunque ci fu una grossa presenza delle
banche straniere in Italia per quanto riguarda la vendita del credito, sia
per quanto riguarda il credito agli individui e alle società, ma anche e
soprattutto per quanto riguarda la sottoscrizione del debito pubblico. Basti
vedere che la presenza delle banche straniere nel debito italiano aumenta
progressivamente dal 1999 fino al 2010 e passa da un 30%, fino al 60%. Nel
2012, dunque, il 60% dell'indebitamento italiano era nelle mani delle banche
straniere. A quel punto scoppia
la crisi del debito sovrano."
Attenzione, però! Che succede a questo punto?
"Succede che queste
banche progressivamente riducono la percentuale di debito pubblico dei paesi
della periferia che hanno nel loro portafoglio. E oggi le banche tedesche hanno
una percentuale del 30% del debito italiano. Chi è che ha comprato questo
debito pubblico (perché è chiaro che questo debito pubblico ha continuato a
crescere e quindi l'Italia ha continuato a fare delle aste)? Le banche italiane, che sono
passate da una percentuale nel 2010 intorno al 30/35% a una percentuale altre
il 60%. L'obiettivo non detto è quello di riuscire a fare sì che le banche
italiane riescano a sostenere in toto il debito pubblico italiano."
A quale scopo? Semplice:
"se l'Italia si troverà al centro di
una grave crisi in cui dovrà fare un default, chi pagherà quel default saremo
noi."
Questa la situazione a
marzo del 2012:
Nel frattempo la
situazione è ulteriormente cambiata, ed ora, secondo stime recenti, il nostro
"debito pubblico" è posseduto al 70% circa da investitori italiani.
E' questo il motivo per cui appare
assolutamente sconsigliabile l'ipotesi
di "ristrutturazione del debito" caldeggiata da Beppe Grillo,
che si tradurrebbe in un danno enorme per i cittadini italiani. L'intera
questione è stata chiarita da noi qui.
Comunque stiano le cose,
il nostro debito era quasi tutto debito monetario ed era
una diretta conseguenza della nostra mancanza di moneta di proprietà (sovranità
monetaria), che ci costringe a chiedere il denaro in prestito alle
banche ed agli speculatori.
Quello
che ci manda in passivo, e crea così il debito
pubblico, sono gli
interessi che dobbiamo pagare, e questi interessi sono dovuti proprio al fatto che l'Italia non
ha più la sovranità monetaria e deve quindi prendere in prestito gli euro sui
mercati dei capitali, i quali ovviamente decidono i tassi d’interesse a loro esclusivo
vantaggio.
Quindi, per poter
pagare gli interessi sul debito pubblico, il governo dovrà aumentare ancor
di più il surplus di bilancio che già abbiamo, cioè dovrà tassarci molto di più di
quanto già ci tassi oggi. E via così, in una
spirale sempre crescente di impoverimento.
Già oggi siamo in una
condizione di automatico impoverimento (appunto perché il surplus che già
abbiamo significa che lo Stato toglie dai nostri conti correnti più
di quanto vi versa), ma da qui in avanti l’automatismo di
impoverimento si decuplicherà. E tutto questo solo perché oggi, con l'euro non
sovrano, lo Stato non può emettere denaro, ma solo prenderlo in prestito
dall’esterno. E per pagare quegli interessi sul debito pubblico il Tesoro è
costretto a venire a batter cassa da noi, che di denaro ne abbiamo (e ne
avremo) sempre di meno.
Ora pensate a questo: se l’Italia avesse avuto in questi
ultimi anni la propria moneta sovrana, avrebbe potuto innanzi tutto evitare
di creare un surplus di bilancio primario, e quindi per anni ci avrebbe
tassati di meno di quanto spendeva per noi cittadini, e saremmo tutti più
ricchi e protetti. E in secondo luogo, oggi se ne infischierebbe del debito
e dei suoi interessi, esattamente come se ne infischia il Giappone, che ha un debito
doppio del nostro, ma ha lo Yen sovrano.
ITALIANI "BRUTTI,
SPORCHI E CATTIVI"?
Ma soprattutto, è vero che il
debito pubblico italiano è "insostenibile", o anche questa
rappresenta una di quelle menzogne di regime che vengono inculcate
quotidianamente nella testa della gente da giornalisti al servizio del
potere?
Già il professor Marshall Auerback, esponente di spicco della
Modern Money Theory (MMT), aveva messo in guardia il pubblico presente al
convegno di Rimini (24-26 febbraio 2012) da quella specie di assurda
"sindrome di Stoccolma" che sembra avere colpito il nostro popolo,
per cui ci crediamo brutti, sporchi e cattivi in confronto a quel popolo di
onesti e indefessi lavoratori che sarebbero i tedeschi: "Negli ultimi
due anni vi è stato fatto credere che siete un mucchio di cicale che vivono al
di là dei loro mezzi: questo è ciò che i Tedeschi in particolare continuano a
dire; e ci sono riusciti comunque, eh! Per cuianche in questo grande e
orgoglioso Paese molti ci credono: avete questa idea molto bizzarra, che
siete stati cattivi e che pertanto meritate di essere puniti; è una sorta
di sindrome di Stoccolma, o forse in questo caso la dovrò chiamare
sindrome di Berlino; ma non è vera, e non appena comprenderemo
questa cosa, avremo la possibilità di mettere rapidamente in piedi una
serie di riforme con cui smetteremo di salvaguardare gli interessi di banchieri
corrotti e di tecnocrati completamente separati dalla realtà italiana
e di altri Paesi d’Europa."
Ora ascoltiamo dalla viva voce del prof. Alberto Bagnai la
verità sullo stato del debito pubblico italiano, ed osserviamo i due grafici da
lui proiettati durante la conferenza:
Come ben si vede dai due grafici, non solo l'Italia è fra i Paesi il cui debito pubblico è giudicato SOSTENIBILE
dagli esperti del settore(primo grafico), ma addirittura l'Italia
risulta essere fra i pochissimi (due) Paesi il cui debito
pubblico è stato giudicato dalla Commissione Europeasostenibile anche
nel lungo periodo (secondo grafico)!
Cosa concluderne?
E' veramente raccapricciante il gioco che si sta giocando sulla pelle di noi
italiani, e la cosa più raccapricciante è il fatto che noi stessi ci prestiamo
al gioco.
E' ora di svegliarsi da questo strano sortilegio, prima che sia davvero
troppo tardi.
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