lunedì 17 agosto 2015

L'Euro è soltanto uno dei travestimenti del marco tedesco?

L'EURO E' SOLTANTO IL MARCO TRAVESTITO?
E SVIZZERA E INGHILTERRA CHE FINE HANNO FATTO, NEL SILENZIO DEI MEDIA DI REGIME?
Avete notato che dell’Inghilterra, a parte i gossip sulla famiglia reale, i media ignorano paradossalmente gli accadimenti, in special modo quelli politici ed economici?
Sarà perché gli inglesi sono vivi, vegeti e felici del loro stato sociale che noi possiamo solo sognare?
Sarà perché riescono a mettere tutti i giorni il piatto a tavola senza problemi, hanno il reddito di cittadinanza e pensioni dignitose?
Sarà perché ai nostri cocontinentali non piace l’euro ed hanno la loro moneta sovrana e non simpatizzano nemmeno per l’Unione Europea?
E della Svizzera cosa mi dite? Perché i media non ne parlano mai?
Eppure si trova a un passo da noi. Ha una politica sociale di tutto rispetto, un’economia sana e crescente, disoccupazione ai minimi fisiologici, una moneta sua che tiene banco, non ha mai aderito alla UE, etc etc. Quindi?
Ma non si era detto che gli Stati che non aderivano all’Unione Europea erano destinati al fallimento nazionale?
Eppure la vicina Svizzera è situata al cento dell’Unione e non pare sia agonizzante come noi.
Forse è per questo che è stato ordinato ai galoppini della stampa di non parlarne?
Mi sa che ha ragione e lungimiranza Aldo Giannuli quando, il 1° agosto, ha scritto nel suo blog: “La stanca riproposizione del mantra dell’unità politica del continente scansa accuratamente di misurarsi con l’esame clinico obiettivo delle condizioni del progetto. Si tratta di qualcosa di ancora vitale o no? Perché, a sessanta anni dal fallimento del primo progetto di unificazione politica dell’Europa, la Ced (Comunità Europea di Difesa del 1955, ndr), si è sviluppata una crescente integrazione economica e poi monetaria, ma l’unificazione politica si è definitivamente insabbiata? Ci sono stati certamente fattori oggettivi (per tutti: l’irrisolto problema linguistico), ma ci sono stati anche ostacoli soggettivi. Ed allora, chi sono stati (e chi sono tutt’ora) i nemici dell’unione politica europea? Iniziamo dai nemici interni. In primo luogo, ovviamente, i ceti politici nazionali, a parole tutti europeisti ferventi (Inghilterra a parte), ma in concreto preoccupatissimi di perdere potere e ridursi al rango di ceto politico regionale. E al primo posto c’è il governo tedesco, che con questi equilibri fa quello che vuole, ma con un potere centralizzato vedrebbe fatalmente ridursi il suo potere e, soprattutto, a quel punto la moneta sarebbe davvero la moneta dell’Unione e non il marco in uno dei suoi più riusciti travestimenti”.
Nino Caliendo

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