E’
un tormentone che non reggo più: se non condividi questo governo sei per forza
del Pd.
Non
mi risulta che TUTTI gli italiani abbiamo votato Pd o M5S o Lega o altre liste
presenti nella tornata elettorale. Mi pare, osservando bene, che il vero
"partito" di maggioranza sia rappresentato da quelli che non si sono
recati alle urne.
Varrebbe
la pena di chiedersi le ragioni di questo "non voto", anziché
cantilenare in continuazione "...e allora il Pd?"
Costoro
non hanno votato il Pd, ma nemmeno i 5 Stelle o la Lega o qualunque altro
partito.
Immaginando
che "La lista che non c'è", chiamiamolo così il "partito del non
voto", sia un normale partito presente con la sua lista, applicando la
legge elettorale, avrebbe la maggioranza assoluta in parlamento (vi sembra
poco?), senza bisogno di operare discutibili alleanze che portano poi al
pentimento di numerosi elettori per averli votati.
"La
lista che non c'è" è, indiscutibilmente, il più grande partito italiano (non
ci piove), ma nessuno ne rileva l’evidente pericolo, limitandosi al tormentone
"...e allora il Pd?"
Ricordo
che in illo tempore, alcuni decenni fa, quando si verificò un astensionismo intorno
al 10%, considerato gravissimo e pericoloso dai politici di allora, i partiti
tutti tremarono e cominciarono a chiedersi come recuperare quegli elettori
dissidenti, che rappresentavano il segnale dell’avvento di una politica
extraparlamentare incontrollabile dall'alto.
Qui,
invece, nessuno si pone il problema: gli basta la poltrona occupata e il
relativo congruo emolumento mensile, il resto non conta (è questa la vera
manifesta cretineria politica). E non mi riferisco a un partito o a una
coalizione in particolare, ma a tutti coloro che siedono in parlamento e quando
aprono bocca dimostrano d'ignorare persino la Costituzione e la Legge dello
Stato, inventandosela a proprio favore, di volta in volta, a seconda della
propria convenienza del momento. L’impressione percepita dal Popolo della
ragione è che, in Italia, chi non ha arte né parte possa scegliere se fare il
calciatore o il politico. In entrambi i casi, le entrate sono da favola.
Allora,
cambiamolo il tormentone ("...e allora il Pd?") e sostituiamolo con
un altro molto più realistico ed efficace per sintetizzare la grave situazione
in cui stiamo affogando: "Basta con i poteri sovranazionali che gestiscono
sommersamente la politica e operano perché in parlamento entri solo gente al
loro servizio".
E'
questo, in sintesi, il sano messaggio della "Lista che non c'è".
Altro che Pd ed altri partiti e movimenti mangiasoldi!
Nino Caliendo
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