sabato 3 novembre 2018

“…E ALLORA IL PD…?” CHE BANALE TORMENTONE! MA LE ELEZIONI LE HA VINTE LA “LISTA CHE CON C’È”




E’ un tormentone che non reggo più: se non condividi questo governo sei per forza del Pd.
Non mi risulta che TUTTI gli italiani abbiamo votato Pd o M5S o Lega o altre liste presenti nella tornata elettorale. Mi pare, osservando bene, che il vero "partito" di maggioranza sia rappresentato da quelli che non si sono recati alle urne.
Varrebbe la pena di chiedersi le ragioni di questo "non voto", anziché cantilenare in continuazione "...e allora il Pd?"
Costoro non hanno votato il Pd, ma nemmeno i 5 Stelle o la Lega o qualunque altro partito.
Immaginando che "La lista che non c'è", chiamiamolo così il "partito del non voto", sia un normale partito presente con la sua lista, applicando la legge elettorale, avrebbe la maggioranza assoluta in parlamento (vi sembra poco?), senza bisogno di operare discutibili alleanze che portano poi al pentimento di numerosi elettori per averli votati.
"La lista che non c'è" è, indiscutibilmente, il più grande partito italiano (non ci piove), ma nessuno ne rileva l’evidente pericolo, limitandosi al tormentone "...e allora il Pd?"
Ricordo che in illo tempore, alcuni decenni fa, quando si verificò un astensionismo intorno al 10%, considerato gravissimo e pericoloso dai politici di allora, i partiti tutti tremarono e cominciarono a chiedersi come recuperare quegli elettori dissidenti, che rappresentavano il segnale dell’avvento di una politica extraparlamentare incontrollabile dall'alto.
Qui, invece, nessuno si pone il problema: gli basta la poltrona occupata e il relativo congruo emolumento mensile, il resto non conta (è questa la vera manifesta cretineria politica). E non mi riferisco a un partito o a una coalizione in particolare, ma a tutti coloro che siedono in parlamento e quando aprono bocca dimostrano d'ignorare persino la Costituzione e la Legge dello Stato, inventandosela a proprio favore, di volta in volta, a seconda della propria convenienza del momento. L’impressione percepita dal Popolo della ragione è che, in Italia, chi non ha arte né parte possa scegliere se fare il calciatore o il politico. In entrambi i casi, le entrate sono da favola.
Allora, cambiamolo il tormentone ("...e allora il Pd?") e sostituiamolo con un altro molto più realistico ed efficace per sintetizzare la grave situazione in cui stiamo affogando: "Basta con i poteri sovranazionali che gestiscono sommersamente la politica e operano perché in parlamento entri solo gente al loro servizio".
E' questo, in sintesi, il sano messaggio della "Lista che non c'è". Altro che Pd ed altri partiti e movimenti mangiasoldi!
Nino Caliendo

Nessun commento:

Posta un commento