sabato 4 settembre 2021

La logica del No Vax è che il virus non sarebbe un problema, poiché le cure di successo ci sono. È imporre il vaccino a tutti i costi che frena le cure

 


Premessa.

Lo ammetto. Essendo un complottista, appena annunciarono il primo lockdown, la prima cosa che pensai è che volevano distruggere l’economia, e che il virus era una scusa. Ma essendo un complottista positivo, mi dicevo che non sarebbero arrivati ad imporre un vaccino a tutta l’umanità, come prevedeva Steiner 100 anni fa, né a imporre lockdown e misure restrittive a vita, come aveva previsto David Icke, il re dei complottisti. Come avrebbero fatto, mi dicevo a marzo dell’anno scorso, ad imporre un vaccino di cui sarebbero stati sconosciuti gli effetti a lungo termine? La gente non ci sarebbe cascata. E invece si sono avverate le peggiori previsioni. Il vaccino lo stanno imponendo a tutti; incuranti dello sfascio economico provocato da queste misure, i vari governi del mondo si preparano a nuovi lockdown, e nuove restrizioni che dureranno ancora anni, a colpi di varianti e di accuse ai non vaccinati di essere i nuovi untori di questa epoca.

Insomma, per me la presa per il culo globale in cui stiamo vivendo è un’ovvietà. Non a caso le persone che stimo da anni, quelle con cui condivido idee, esperienze, percorsi, la pensano tutti come me.

 

Il mistero della logica dei pro vax

Per me rimane invece un mistero la logica del pro vax. Non parlo del pro vax medio. Parlo del pro vax colto, quello che cita statistiche, contro statistiche e studi.

Il pro vax medio infatti ha una logica abbastanza semplice; come esempio prenderò mia madre, laureata, con un’ottima apertura di mente da capire che i governi non pensano certo al bene della gente. Non lo hanno mai fatto, non si capisce perché dovrebbero farlo ora. Questo il dialogo avvenuto qualche mese fa:

Mamma senti, ma al figlio di Gianni (un amico di famiglia) in quale momento hanno fatto la diagnosi di autismo? Dopo il vaccino, fa lei tranquilla, e aggiunge: Eh si, pensa che il dottor Pastorelli (un amico di famiglia degli anni 60) già a quell’epoca diceva che le case farmaceutiche ben conoscono i danni dei vaccini, ma i governi preferiscono risarcire i danni da vaccino, piuttosto che rinunciare ai profitti immensi dovuti dalla vendita del vaccino stesso.

Con queste premesse avrei trovato logico che non si vaccinasse. Invece lo ha fatto. Il motivo? per far stare tranquilli gli altri (a seconda della persona cambia la motivazione, ma le conclusioni sono sempre le stesse: sono contrarie al vaccino, ma lo fanno per gli altri, per andare al ristorante, perché devono portare i figli al parco acquatico, perchè altrimenti si sentono diversi, o per “essere di nuovo liberi”). Insomma, motivazioni deboli, tipiche della massa.

Quello che mi incuriosiva invece era la logica del pro vax colto, quello che in genere ragiona un po’ fuori dal sistema, che si informa anche da fonti non televisive e giornalistiche, abituato a mettere insieme i dati.

Metto di seguito insieme le domande con le relative risposte che ho annotato in questi mesi.

 

Prima domanda.

Una prima osservazione che io trovo decisiva, e addirittura dirimente, nel senso che basterebbe questo per far capire che siamo di fronte ad un immenso complotto globale è il fatto che la cura per il Covid ci sarebbe, eccome. Attualmente, alcuni scienziati inascoltati, dicono che è sufficiente vitamina D3, vitamina C, vitamina k2, Lattoferrina, quercetina, ma anche farmaci come Ivermectina e Idrossiclorochina, per curare senza problemi questo virus, a casa, senza affollare gli ospedali. Queste cure, a bassissimo costo, e di efficacia dimostrata, se diffuse, renderebbero questo virus più innocuo di una normale influenza. Non è sufficiente questo dato, per concludere che i vari governi non hanno nessuna intenzione di combattere davvero il virus? Questo a me non sembra un discorso complottista, ma proprio un discorso medico. Scientifico.

Le risposte sono varie. Alcuni ammettono candidamente che non ne ne avevano mai sentito parlare. Altri ti dicono che la scienza ufficiale (che dipende dalle case farmaceutiche, che finanziano le ricerche) non ha ancora accettato l’ivermectina (ma è falso, per approfondire leggi qui: https://liberopensare.com/il-criminale-divieto-dellivermectina/).

E se gli fai notare che i 200 medici di Ippocrateorg.org (è solo una delle associazioni che hanno proposto le cure domiciliari) sono, appunto, medici e ricercatori (molti medici che fanno parte dell’associazione, e si adoperano per la diffusione di questa terapia, sono ricercatori molto apprezzati anche all’estero per i loro studi) ti rispondono che queste terapie non sono validate dalla “scienza” (in realtà è falso, perché in altri paesi tali cure sono riconosciute come valide; l’India ad es. vende in farmacia un Covid Kit a base di Zinco, Doxycilina, Ivermectina). Inoltre è ovvio che nessuno abba testato a livello ufficiale la validità della vitamina C e D3, dato che sono prodotti che esistono da sempre; ma decine di migliaia di casi curati in Italia con questo metodo saranno pur un risultato scientifico. O no? No. Per chi rifiuta le terapie domiciliari, questo discorso non attacca.

A questo punto cerco di capire cosa si intende per “scienziato”. Siccome si sono pronunciati contro l’utilità di questo vaccino diversi premi nobel e ricercatori di fama internazionale (Rault, Tarro, Montagner, Massimo Citro, ecc.) la risposta è abbastanza sorprendente. Montagner si è rincoglionito per l’età; Citro non ha vinto manco un premio nobel; Tarro ha ricevuto non so quali denunce, e via discorrendo con attacchi alla persona, non alle teorie che divulgano.

Ora quali sono questi scienziati di fama internazionale che promuovono il vaccino, francamente non sono riuscito a capirlo, a meno di non considerare tali Burioni, Fauci e persone famose solo per le comparse in televisioni. E devo dire la verità, non sono proprio riuscito a capire il concetto di “scienza” cui fa riferimento il pro vax.

 

Seconda domanda.

Ad oggi, i malati di Covid in totale, in tutto il mondo, sono poco più di 208 milioni (ma la popolazione totale del mondo è oltre 7 miliardi); mentre i morti sono poco più di 4 milioni in totale (fonte: Internazionale, n. 1423). Da notare che l’epidemia di spagnola, nel 1918, di morti ne fece 50 milioni. Qui le domande sono due. 1) A fronte di queste cifre, non ti sembra ingiustificato paralizzare il mondo, distruggere le economie, imporre direttamente o indirettamente un vaccino anche ai giovani? 2) Alla fine, considerando i miliardi spesi per intervenire sull’economia (per la sola Alitalia sono stati stanziati 500 milioni di euro; se consideriamo gli aiuti alle imprese e ai lavoratori, sono miliardi di euro, una cifra quasi incalcolabile), il problema si riduce esclusivamente al fatto che gli ospedali sono al collasso e i reparti di terapie intensive sono pieni. Non era preferibile destinare gli stessi  soldi ad aumentare il numero di medici e infermieri? Quanti ospedali da campo si potevano attrezzare con i soli 500 milioni di euro di Alitalia (per non parlare dei soldi stanziati per tutta l’economia; una cifra con cui si poteva eliminare definitivamente la povertà in Italia, a cui bisogna sommare tutti i soldi spesi per acquistare i vaccini)?

In sintesi, non esiste alcun problema Coronavirus; esiste un problema di ospedali, e di capienza ospedaliera.

La risposta è univoca. Proprio la chiusura di tutta l’economia mondiale ha evitato che morissimo tutti di Coronavirus. Quanto al modo di stanziare i soldi, non sono un economista, quindi non posso parlare.

Assolutamente inutile, poi, far notare al pro vax che molti dei morti erano anziani con patologie pregresse, e che confrontando questi dati con quelli di altre influenze, come ad es. quella del 2018-19, i dati sono simili se non addirittura inferiori.

 

Terza domanda.

Un’osservazione che io trovo decisiva per capire come la situazione attuale nasconda ben altri fini, sono i dati che ho letto rispetto alla situazione in India. Pare che, ad oggi, siano morti di Covid dai 400.000 (secondo le statistiche ufficiali) ai 5 milioni di indiani (secondo statistiche non ufficiali). Tuttavia, col primo lockdown, i morti per fame tra i minori di 5 anni sono schizzati dal 2000 morti al giorno agli 8000, perché molti indiani vivono di mendicità o di turismo, attività entrambe distrutte dalla situazione di restrizione (quindi circa 300.000 morti per fame in un anno solo tra i minori; se prendiamo in considerazione anche gli adulti la cifra ammonta a diversi milioni). Da notare che le statistiche non ufficiali, individuano la cifra di 5 milioni di morti, lo fanno annotando l’anomalia di morti in eccesso rispetto agli anni precedenti; il che non significa che questi 5 milioni siano morti davvero di Covid, in quanto nel numero vanno ricompresi tutti coloro che sono morti per malnutrizione, a causa dell’impossibilità di lavorare o mendicare. Insomma, le misure relative al Covid hanno prodotto un numero di morti per denutrizioni pari a quelli del Covid stesso o addirittura superiori. Dietro ai provvedimenti restrittivi, quindi, non c’è alcune ragione di salute degli Indiani, e mi pare evidente. Come è evidente a tutti che non esiste nessuna ragione sanitaria per il green pass che vige da noi. Ma pare evidente anche al pro vax?

Le risposte qui sono due: 1) il governo dell’India ha preferito tutelare i ricchi rispetto ai poveri; 2) non posso giudicare la realtà dell’India, di cui non sappiamo nulla.

 

Quarta domanda.

Per quale motivo imporre il vaccino a tutti, e perchè questo accanimento verso chi non vuole vaccinarsi? Perché solo se si vaccinano tutti, il virus sarà sconfitto, è la risposta. A quel punto fai notare che in Israele dove erano tutti vaccinati e in Islanda, dove la percentuale dei vaccinati era il 100 per cento, ci sono stati altri focolai, il che è la prova che il vaccino non funziona come metodo di prevenzione.

Qui le risposte sono molto sofisticate, e sono di due tipi: 1) In realtà il problema è che la copertura del vaccino va da 4 ai 6 mesi e i governi dovrebbero imporre la cosiddetta terza dose dopo 4 mesi. Il fallimento della politica vaccinale quindi dipende dal fatto che le dosi dovrebbero essere somministrate con minor intervallo temporale. 2) Ad ogni modo, anche se il virus circola lo stesso, la gente si ammala meno e, se si muore, i morti sono molti meno.

 

Quinta domanda.

E gli effetti collaterali del vaccino? Soprattutto quelli a lungo termine, di cui non sappiamo nulla. Perché, se quelli a breve termine sono già evidenti, e in alcuni casi gravi molto gravi, figuriamoci quelli sul lungo periodo.

A questo punto ti citano statistiche secondo cui gli effetti sarebbero molto pochi, solo 154 eventi avversi su 100.000 dosi, 7 morti in totali su 50 milioni, secondo i dati della farmacovigilanza (mi è capitato di leggere un articolo di giornale in cui si diceva che i vaccini provocano “solo” un morto ogni 1000 bambini. E che sarà mai un morto ogni 1000?). Se fai notare loro che quegli effetti sono solo quelli delle statistiche ufficiali, ti rispondono che non hai alcuna prova per correlare altre morti o malori al vaccino. A quel punto faccio notare che le persone morte inspiegabilmente dopo il vaccino sono molte più di 7; ne ho contate almeno una quindicina, leggendo i vari giornali locali. La risposta è che se conti i morti dopo aver mangiato un gelato, sono molti di più, ma mica è detto che sia stato il gelato la causa.

Lasciando perdere i morti, che sono comunque sempre pochi sul totale della popolazione vaccinata, ma rimanendo agli effetti collaterali, faccio l’esempio di mia madre, che ha avuto tre settimane di vertigini proprio a partire dal giorno successivo al vaccino, ma non rientra tra le statistiche; mi rispondono che non posso certo essere sicuro che queste vertigini siano correlate al vaccino. E il fidanzato di una delle mie migliori amiche, che non aveva mai fatto un giorno di assenza dal lavoro, e dal giorno dopo il vaccino è stato a letto per due settimane? Se la scienza non ha correlato questo suo malessere al vaccino, mica posso farlo io, che non sono uno scienziato. Quello che contano sono i dati della farmacovigilanza, mica il mio spirito di osservazione, che tra decine di parenti, nipoti, amici vaccinati, una mia personale statistica me la sono fatta, e ho potuto constatare che, è vero, la maggioranza non ha avuto effetti collaterali. Ma una percentuale preoccupante si. Con sintomi in alcuni casi abbastanza gravi. A quel punto non ci vuole uno scienziato per farsi una semplice domanda: ma se questi sono gli effetti immediati, cosa ne è degli effetti a lungo termine? La risposta è, in questo caso, univoca: bisogna fidarsi della scienza, perché i vaccini sono stati testati e sono sicuri, e le nuove metodologie sono molto più avanzate di quelle dei decenni scorsi, che richiedevano sperimentazioni più lunghe.

A questo punto, se fai notare che questi test sono quelli delle case farmaceutiche stesse che hanno prodotti i vaccini, e io non mi fiderei dei dati di aziende che, con questa operazione, guadagneranno cifre a decine di zeri (la Pfizer prevede guadagni nel 2021 per 80 miliardi di dollari; Johnson e Johnson in un trimestre ha fatturato più di 12 miliardi di dollari; senza contare tutti i guadagni che vengono dalla vendita dei tamponi che sono addirittura superiori a quelli dei vaccini) sono un terrapiattista, che crede al complotto di Big pharma e ai rettiliani.

Inutile poi far riflettere un pro vax sullo strano caso dei pazienti che guariscono da malattie incurabili, come Sla, Alzeimer, sclerosi multipla, come se fosse un miracolo. Perché non sono proprio preparati a una cosa del genere e il massimo che mi sono sentito rispondere è “li hai visti tu?” E in effetti no, non li ho visti, solo sentito i racconti, ma alcuni di questi vengono da persone per me più che affidabili, come Silvia Pepe, naturopata ed esoterista che lavora in Inghilterra. E sarebbe un dato su cui sarebbe opportuno riflettere, studiarlo (con metodi scientifici, su questo concordo con la logica scientista dei pro vax). Ma questo è troppo per la logica del pro vax, che andrebbe in tilt, e quindi è un percorso che, credo, nessuno intraprenderà mai veramente, se non nell’ambiente dei naturopati o degli operatori olistici.

 

Domanda sei (questa è una domanda da complottista)

In questa situazione internazionale, i principali governi del mondo sono allineati sul fronte vaccinista e pro lockdown; ora, considerato che non mi risulta che i singoli governi abbiamo mai pensato veramente al bene della popolazione, non trovi sospetto che per la prima volta nella storia dell’umanità tutti i governanti siano d’accordo per imporre le stesse misure? E che alcuni di quelli non allineati siano morti (come il Presidente di Haiti, ucciso addirittura da un commando nella sua abitazione, insieme alla moglie?)

Le risposte sono le seguenti: Il mio è un modo di ragionare tipico da complottista prevenuto. Alla mia amica Solange (un tempo straordinaria studiosa di poteri occulti, ma che oggi è perfettamente allineata al pensiero mainstream) le si scalda addirittura il cuore a sentire i discorsi di Mattarella che invita alla vaccinazione come dovere civico e morale. Qualcuno sostiene che per la prima volta nella storia dell’umanità i vari governi pensano al bene dell’umanità perché siamo nell’era dell’acquario, l’era della solidarietà. Il presidente di Haiti è stato ucciso per altri motivi, e il mio modo di ragionare è delirante, non si può parlare della politica di Haiti, che non conosciamo. E poi… se io fossi al loro posto cosa farei? Non è facile trovarsi a capo di un governo e dover prendere decisioni così delicate.

 

La questione centrale. La scienza.

Ma al centro di tutto il dibattito, al di là delle statistiche con cui si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, c’è la scienza. E’ la scienza che ci dice che il vaccino funziona. Ed è la scienza che dice che i metodi restrittivi, come il lockdown, servono a prevenire il contagio. E chi siamo noi per contraddire la scienza? Inutile ricordare a chi osanna la scienza, che la scienza ai tempi del nazismo spiegava con teorie di illustri scienziati la superiorità della razza ariana, ed è grazie alla scienza che si è perpetrato lo sterminio degli ebrei; che ai tempi dello schiavismo, molti scienziati dimostravano, teorie alla mano, che i neri erano inferiori ai bianchi ed erano nati per lavorare sodo, ed è grazie alla scienza che abbiamo massacrato milioni di africani che morivano durante i viaggi, ammassati nelle stive delle navi, e quelli che sopravvivevano venivano venduti, frustati, umiiati. Inutile ricordare che spesso la scienza ha dichiarato innocui farmaci rivelatisi dannosi se non addirittura mortali (ricordate il caso del Talidomide, tanto per citarne uno? Farmaco dichiarato sicuro, ma che poi, si riuscì a dimostrare, provocava aborti o la nascita di bambini malformati).

Anche personaggi noti, nonostante la loro cultura, sostengono che il problema al centro del dibattito è la scienza. Il virus è il problema, e il vaccino la soluzione, scrive Beppe Servegnini in un recente articolo sulla logica del no vax. Mentre Samantha Cristoforetti dichiara beatamente che “lei e la sua famiglia si sono vaccinate non perché ha acquisito informazioni che tutt’ora non ho, ma perché si fida delle istituzioni”. Il reale problema, secondo lei è “recuperare la fiducia nelle istituzioni”. Mica si è informata su quello che gli iniettano in corpo. Lei si fida.

La situazione mi ricorda quella ai tempi di Nostradamus e Paracelso; imperversava spesso la peste a quei tempi, ed entrambi sostenevano un cosa assai banale, ma derisa dal mondo scientifico di allora: che bastava lavarsi di più e curare la propria igiene personale e del luogo in cui si viveva per non ammalarsi di peste. Ma siccome la scienza non l’aveva ancora accertato ufficialmente, le loro teorie rivoluzionarie (cioè curare l’igiene) rimasero nel vuoto ancora per molto tempo.

In conclusione. La logica del no vax è che il virus non sarebbe un problema (perchè le cure ci sono) e il vaccino non è la soluzione.

Anche a me sembra logico affidarmi alla scienza. E infatti, non avendo elementi per capire efficacia e componenti di un vaccino, mi affido a scienziati di cui mi fido, oltre che al mio spirito di osservazione.

Quello che trovo senza logica è il ragionamento di molti pro vax; non capisco di quale scienza parlano. Non capisco perché hanno paura di un virus e preferiscano veder distruggere l’economia e rischiare gli effetti collaterali di un vaccino sconosciuto, piuttosto che prendere in considerazione altre cure. Non ho proprio capito il criterio alla base dei loro ragionamenti e non credo che lo capirò mai (dò la mia spiegazione nell’articolo dedicato alle eggregore, le entità e la pandemia: https://petalidiloto.com/2021/08/eggregore-entita-e-pandemia/ ).

E la mia amica Solange Manfredi, esperta di guerre psicologiche, che sostiene che siamo di fronte alla più grande operazione di guerra psicologica di tutti i tempi? Come si concilia questo con il suo postare continuamente i discorsi di Mattarella sul dovere civico e morale di vaccinarsi? Nulla. Impossibile – almeno per me – capire il suo pensiero, al di fuori dei suoi appelli a vaccinarsi e a rispettare il lockdown. Perché lei è un’esperta, insegna al master di intelligence, e – come consiglia un professore americano da lei citato – non parla con le menti deboli come le mie. Insomma, è la scienza a consigliarle di non parlare con gli idioti come me. E se lo dice la scienza, chi sono io per contraddirla?

 Paolo Franceschetti

Avvocato, Docente, Autore di libri in materia giuridica, esoterica, spirituale

Da: petalidiloto.com

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