E
se fosse soltanto l’ennesima, colossale presa in giro? Tutto finto: Grillo e i
5 Stelle, il sovranista Salvini, persino i Gilet Gialli che stanno scuotendo la Francia di Macron.
Ragionamento ipotetico: dato che il potere è ben
consapevole del malcontento montante, ormai in vastissimi strati della società,
non è forse logico concludere che sia interessato a cavalcarlo, il dissenso,
magari scegliendo accuratamente “ribelli” rumorosi ma in fondo innocui?
Pensateci: e se fosse stato davvero il potere supremo,
massonico e religioso, a mettere in campo l’attuale populismo, prima che la
protesta potesse sfociare in una vera rottura del sistema? L’autore di questa
suggestione è Fausto Carotenuto, a lungo analista strategico dell’intelligence
Nato. Per molti anni, si è occupato proprio di questo: consigliare i governi su
come gestire le crisi e
fabbricare il consenso. La sa lunga, Carotenuto, in fatto di manipolazione:
“fake news”, terrorismo “false flag”, tecniche collaudate di condizionamento.
Sa come si pilotano i sentimenti delle masse, grazie al vecchio trucco che
funziona sempre: l’Uomo Nero. Il nemico è perfetto, per indurre il popolo a
sbagliare mira: ci si divide, ci si odia. E si spara contro bersagli di
cartone. Finita la bagarre, tutto torna come prima. Il Gattopardo: cambiare
tutto, per non cambiare niente. E il sistema, il potere vero, resta al
riparo della sua torre.
Elucubrazione virtuale, teorica. Nel saggio “Il mistero della
situazione internazionale”, pubblicato anni fa da UnoEditori, Carotenuto
ripropone il medesimo schematismo a livello generale, geopolitico, introducendo
la categoria della metafisica: tutto quello che appare assurdo e incomprensibile
(un “mistero”, appunto), avrebbe in realtà una precisa spiegazione sul terreno
– sfuggente – della spiritualità. Carotenuto ridisegna il mondo secondo lo
schema binario delle piramidi di potere, nere e bianche. E
sostiene che le cosiddette “forze oscure”, in realtà, lavorano anch’esse –
ruvidamente – per un risultato che poi non è negativo: proprio la
manifestazione del male, reso visibile attraverso le atrocità della storia e
dell’attualità, finisce in un ultima analisi per risvegliare l’umanità dal
letargo. Non è pessimista, Carotenuto: è convinto che almeno il 30% della
popolazione mondiale si stia finalmente accorgendo del grande inganno cui
sarebbe sottoposta, dai “poteri oscuri”. Tradurre questa visione nella cronaca politica di oggi
comporta un bel salto. Ma Carotenuto, animatore del network “Coscienze in
Rete”, lo affronta senza imbarazzi ai microfoni di “Border Nights”:
niente di nuovo sotto il sole, dice. Anche l’Italia gialloverde fa parte di un
gioco antichissimo, destinato purtroppo a funzionare. Scontato l’esito: il
cambiamento sarà solo un’illusione.
A innescare questa conclusione è il desolante spettacolo del governo
italiano, che (come volevasi dimostrare) non riesce a mantenere nessuna delle
sue grandi promesse elettorali. Lega e 5 Stelle hanno già sgonfiato la roboante
“rivoluzione” che avevano evocato: obbediscono a Big Pharma sui vaccini, cedono
all’Ue su tutta la linea,
lasciano impallidire il reddito di cittadinanza. Ancora: la Lega si dimentica
di abolire la legge Fornero sulle pensioni, e in più si allinea all’antica
cordata affaristica dell’inutile Tav Torino-Lione. Ve ne stupite? Non dovreste,
dice Carotenuto: tutto va esattamente nel modo previsto fin dall’inizio.
Previsto da chi? Elementare: dal potere, lo stesso che ha
messo in piedi questo sovranismo populista tutto chiacchiere e distintivo,
fatto di fumo senza arrosto. Il che, peraltro – ammette Carotenuto – non
esclude affatto che gli attuali governanti siano meno peggiori dei precedenti:
qua e là lo si vede, il loro sforzo sincero per migliorare la situazione. Ma
sono soltanto briciole: quelle che il potere stesso è
disposto a concedere, per rendere credibile l’operazione agli occhi degli
italiani. L’importante è che gli elettori non scarichino Salvini e Di Maio
– non ancora, per lo meno, perché in questo momento “servono” a tener buono un
paese come il nostro, il cui vero risveglio politico sarebbe comunque temuto.
Da un lato, gli impeccabili attori Merkel e Macron – burattini
perfetti, in questo teatro – mettono in scena l’odioso copione centralista del
Sacro Romano Impero. Dall’altro, in modo opposto ma simmetrico, speculare –
l’opposizione è incarnata a livello di piazza dai Gilet Gialli, e a livello
istituzionale dai nuovi politici italiani: il piccolo sceriffo Salvini e un
movimento d’opinione nato dal nulla, sul web, per iniziativa dell’ex comico
Beppe Grillo. Ve lo ricordate, il vecchio Beppe, prima che venisse cacciato
dalla Rai per quella battutaccia sui socialisti ladri? Era un artista onesto,
affabile, di medio profilo. Poi, risentitosi per l’ingiustizia subita, si è
trasformato di colpo. All’improvviso, è diventato un pensatore politico
acuminato e stranamente informatissimo, un vero fuoriclasse della
controinformazione. Passo seguente: la creazione del partito (pardon,
movimento). Infine: l’ascesa fulminea dei pentastellati, ora al governo. Ha
fatto tutto da solo, il vecchio Beppe? Suvvia. Basta vedere il sequel: il suo
pupillo Di Maio è in ritirata su tutta la linea, ogni fronte veramente
pericoloso per il potere è
stato smantellato. E l’ideologo ormai si limita a fare il filosofo, dal suo
buen retiro genovese, in apparenza lontano da tutto. In quanti ci sono cascati?
In tantissimi: un elettore su tre, stando alle ultime consultazioni.
Molto rumore per nulla? Praticamente, sì. O quasi: perché,
comunque – secondo Carotenuto – il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Ovvero: anche la più amara disillusione può dare frutti, insegnando ai
cittadini a diffidare di chi promette regali favolosi. Meglio delegare il meno
possibile, non scommettere sulle dinamiche verticali su cui si fonda la
rappresentanza, nel gioco democratico. E imparare a investire in modo
orizzontale nella partecipazione diretta e concreta, che poi è quella che
qualsiasi potente teme di più. Chiusa la parentesi politica, Carotenuto torna
spiritualista: se ci supportassimo a vicenda in modo solidale, dice, la
piramide perderebbe. Se il sistema è basato sullo sfruttamento delle persone,
ha bisogno che gli individui siano soli, divisi e spaventati, pieni di rancore. Volemose
bene? Non è una battuta, insiste Carotenuto: è un metodo.
L’attuale potere,
configurato in forma di dominio (“per stare meglio, ho bisogno che gli altri
stiano peggio”) sa benissimo come funziona, lo schema: e se l’Uomo Nero
sparisce, è finita. Se smettessimo di odiare il nemico di turno, non potremmo
più esseremanipolati così facilmente. Non ce ne rendiamo conto? Vero. I “poteri
oscuri”, invece, lo sanno fin troppo bene. Per questo ci fabbricano
incessantemente sia i “nemici”, come Merkel e Macron, che gli “amici” come
Grillo e Salvini.
Troppo manicheo, l’ineffabile Carotenuto? Troppo semplicistico,
nel suo riduzionismo estremo? L’alternativa che propone – costruire reti
territoriali di persone leali tra loro – non prevede esiti immediati, a livello
di macrocosmo. Però, sostiene, sortisce effetti vistosi e molto solidi, nel
raggio d’azione alla portata dei singoli. Prendiamo la bistrattata valle di
Susa: proprio grazie alla grande paura del Tav ha sviluppato un modello sociale
diverso, più attento all’umanità quotidiana. Le persone hanno riscoperto valori
essenziali, che erano stati trascurati. In questo senso, l’ipotetica “piramide
nera” lavora per noi, a sua insaputa: si impegna a fare disastri, ma poi
finisce per farci del bene, suo malgrado. Le tesi di Carotenuto? Pensieri
lunghi, da prendere per quello che sono: un invito a riflettere, a non agire
sotto l’impulso di pressioni emotive sapientemente costruite secondo modalità
invariabili, sempre uguali. Il risultato potrebbe essere la raffinazione della
capacità di analisi. Un nuovo modo di guardare alle cose, cercando di capire –
prima e meglio – di che pasta è fatto chi abbiamo di fronte, sul palcoscenico
non esattamente entusiasmante della politica italiana. Se
non altro, fornisce una possibile risposta alla domanda che resta sempre in
sospeso: com’è possibile che tutti i politici, una volta al governo (in Italia
e altrove) finiscano sempre per deludere, tradendo la fiducia ottenuta dagli
elettori?
Fonte: LibreIdee
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