“Abituatevi a perdere i vostri cari” è una frase raggelante in sé. Ma è il pronome sottinteso, quel “voi” in luogo del “noi”, a mettere ancora più angoscia.
I giornali britannici
giudicano “solenne”, benché “cupa”, la frase con la quale il
premier Boris Johnson ha annunciato il suo modello
di intervento: lasciar correre il virus, pagare il dazio di un’infezione fino
al 60 per cento della popolazione e uscirne fuori, quando sarà, con
la cosiddetta “immunità di gregge”.
Ha, dunque, annunciato il sacrificio di migliaia di suoi connazionali.
Annunciandolo con una irresponsabilità che sembra senza pari, ha già immaginato
chi sarà buttato dalla rupe Tarpea: i più fragili e sfortunati, i più poveri, insomma!
Johnson, col suo incredibile e
raccapricciante messaggio alla nazione, ha notificato al popolo
inglese una sentenza senza appello. La classica sentenza neoliberista: si
salveranno i più forti.
E, per “più
forti”, troppo spesso s’intende i più ricchi.
Il ricco si può curare, magari in una clinica privata. Il ricco,
vista la mala parata, può fuggire, magari in una villa di Nizza.
Il povero no, deve combattere il virus con le proprie forze. I
poveri saranno costretti ad attendere la decimazione. Saranno costretti ad “abituarsi a perdere i propri cari”.
Cari miei, questo è il neoliberismo!
Testo e immagine da Il
Fastidioso
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