domenica 19 aprile 2020

Il problema non è che mentono, è che con il loro cervello lavato ci credono


«Orwell ha intuito che, nel futuro/presente di cui egli parla, si dispiega il potere dei grandi sistemi sovranazionali e che la logica del potere non è più, come al tempo di Napoleone, la logica di un uomo. Il Grande Fratello serve, perché bisogna pur avere un oggetto d'amore, ma basta che egli sia un'immagine televisiva». (Umberto Eco)

Torniamo a Orwell che non sbagliamo mai. Alla fine, per come la giri e per come la meni, ti accorgi che Nostradamus era un dilettante rispetto all’impareggiabile George (Orwell), il quale ebbe il merito, non solo di prefigurare il nostro futuro, ma di farlo così bene da essere, con un secolo di anticipo, più accurato e profondo del più raffinato intellettuale vivente.
Ebbene, c’è un episodio nel suo capolavoro, “1984”, in cui O’Brien, uno sgherro del Governo totalitario, cerca di convincere Winston, il povero protagonista dissidente, che 2+2 fa 5.
La cosa interessante è questa: Winston non deve solo dire una menzogna: troppo facile. Egli deve realmente convincersi di quella menzogna, deve pronunciarla non per compiacere il suo carnefice, ma per plagiare in maniera non più ricusabile il proprio cervello.
Alla fine ci riesce. È la vera, tombale, vittoria del regime. Un   regime “serio” – questa la straordinaria intuizione di Orwell – non vince davvero se ti costringe a pensarla come lui. Quella è roba da dilettanti della camicia nera del ventennio, è una vittoria di Pirro del manganello.
I regimi perfetti vanno oltre: ottengono dalla coscienza e dalla intelligenza delle loro vittime una resa totale e incondizionata. Essa consiste non nella disponibilità a mentire, ma nella trasmutazione della menzogna in verità.
Oggi, ciò si è compiutamente realizzato rispetto a diverse faccende, ma in primis con riferimento a quella della cosiddetta “solidarietà”, degli “aiuti pubblici”, della “potenza di fuoco”. Insomma, di tutti i marchingegni, più o meno perversi, con cui le istituzioni (europee o nazionali) ci starebbero “aiutando”.
Qual è il minimo fattor comune di tutte queste iniziative? Le “sponsorizziamo” noi, indebitandoci.
Che sia la BEI, il MES, i Corona bond, il Sure, o qualsiasi altro “apparecchio”, la verità è una: i cittadini “aiutano” se stessi tirando fuori più soldi di quelli ricevuti, e cioè impegnandosi a restituire il presunto atto di generosità del Potere Costituito, più gli interessi, per i decenni a venire. L’esempio più eclatante sono i famosi 400 miliardi del Governo.
Spacciati dall’esecutivo come un gigantesco piano Marshall, sono in realtà un macroscopico programma di indebitamento collettivo. Niente è a fondo perduto, nulla è “regalato” dallo Stato. Ogni singolo centesimo proviene dalle banche e dovrà essere restituito, sotto pena di pignoramenti, da privati e famiglie.
Se ci pensate, è l’apoteosi della mentalità usuraria. Ma non è questo il punto. I nostri partiti, e soprattutto il Partito Democratico, puntello insostituibile dell’attuale Sistema di ingiustizia sociale serializzata, sono specialisti in materia. E lo fanno senza vergogna, oltre che senza dignità.
Qualche anno fa introdussero addirittura l’APE sociale: il pensionato indebitato per pagarsi una pensione anticipata. Tuttavia, il vero problema, se analizzate fino a fondo la cosa, non è economico: è psicologico. Chiunque ha ancora un briciolo di coscienza critica “vede” queste cose.
Il dramma è il numero enorme di soggetti, sia tra i governanti che tra i governati, che non le “vedono” più. Alcuni,  quando parlano di “impegno straordinario”, di “sfida epocale”, certamente mentono sapendo di mentire, ma moltissimi altri mentono “non” sapendo di mentire. Sono giunti allo stadio di intossicazione cronica della coscienza di cui parlava Orwell, quello dove 2+2 fa 5, quello dove il cancro terminale della nostra civiltà (l’usurocrazia bancaria) è “sinceramente” visto e divulgato come la migliore medicina.
Se non svegliamo la bella (massa) addormentata, il bacio del Principe sarà il bacio della morte.



Le immagini sono liberamente tratte dal Web in quanto, in mancanza di indicazioni contrarie, sono state ritenute di pubblico dominio



UN'EPIDEMIA IDENTICA AL CORONAVIRUS NEL 2012 ERA STATA PROFETIZZATA IN UN LIBRO DI SYLVIA BROWNE

Sylvia Browne (all'anagrafe Sylvia Celeste Shoemaker, Kansas City, 19 ottobre 1936 - San Jose, 20 novembre 2013) era una sensitiva proveniente da una famiglia di medium.
Personaggio controverso e spesso al centro del dibattito, raggiunse il successo grazie alle sue straordinarie esperienze medianiche, avute sin da quando era bambina.
Molto celebre in America, i suoi libri sono bestseller tradotti in tutto il mondo. In Italia ha pubblicato per Mondadori molti volumi, tra cui: La vita nell'AldilàProfezieFenomeniSocietà segreteVita da veggente e Tutti gli animali vanno in paradiso.
La Browne partecipò, come consulente per polizia e FBI, alle indagini di oltre 100 casi di sparizione e omicidi. 
Nel 2012, un anno prima di morire, scrisse, insieme a Lindsay HarrisonProfezie (in inglese End of Days”), un libro dal sottotitolo "Che cosa ci riserva il futuro".
Ed è proprio guardando nel futuro che l'autrice, già anni fa, aveva previsto, tra le altre cose, un'epidemia che tanto sembra ricordare l'attuale Coronavirus.
La frase che colpisce da subito leggendo il libro è: “Entro il 2020 gireremo con mascherine e guanti per via di un’epidemia di polmonite”.
Poi spiega:Mascherine chirurgiche, guanti di gomma e una patologia che attacca i canali bronchiali e sembra refrattaria a ogni tipo di cura”. Oggi, con il senno di poi, nelle parole di Sylvia Browne si possono leggere richiami a eventi e fatti sfortunatamente attuali.
La sensitiva nel libro aggiunge che: "Dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, quasi in maniera più sconcertante della malattia stessa, improvvisamente svanirà con la stessa velocità con cui è arrivata, ma tornerà all’attacco nuovamente dopo dieci anni e, poi, scomparirà completamente” e per sempre.
Profezia o conoscenza di qualche carteggio riservato, tenendo conto della sua lunga collaborazione con polizia e Fbi?
Nino Caliendo

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