venerdì 30 marzo 2012

Il Mago Monti e la truffa al Popolo denominata “pareggio di bilancio”

I media di regime stanno ripetendo sino alla nausea che questi che ci stanno imponendo sono “sacrifici” necessari per tornare tutti a star meglio. Poi, ci sarà la “crescita”! 
Ma ci pigliano per scemi? Come faremo a iniziare a star meglio stando peggio, con la fame e la merda fino al collo, per giunta sotto la gogna istigatrice al suicidio gestita da Equitalia con i superpoteri ad essa concessi?
Cos’è, un trucco da Mago Silvan? I soldi cadranno dal cielo (come la manna, che non ho mai capito esattamente cos'è), misteriosa-mente?
Non c’è altra possibilità reale, a meno che Monti non sia un mago ed abbia ereditato la bacchetta magica da Mago Merlino.
Eh, sì! Perché, ad analizzare bene le cose, Monti (spinto dai suoi padroni banchieri che governano sommersamente il mondo) ha anche deciso (unilateralmente) che lo Stato smetterà per sempre di darci più soldi di quelli che ci tassa (è il famigerato “pareggio di bilancio”). Un ritorno all'economia feudale del Medioevo!
Quindi, niente più sanissimo e socialmente utile debito pubblico, necessario in tutti gli Stati veramente democratici che perseguono una politica di bene sociale per favorire realmente la crescita e migliorare la qualità della vita ed il benessere dei cittadini (vedi l’Argentina oggi, vedi gli Stati Uniti nel decennio 1946/1956: è storia, non premeditate chiacchiere di Monti propinate attraverso i media di regime).
Significa che lo Stato, da qui all'eternità, ci darà ogni anno 100 lire e ci tasserà per 100 lire (queste cento lire sono omniacomprensive anche delle estorsioni di esosi stipendi, vitalizi e spese varie a favore delle tante kaste e figure anomale che imperversano in Italia).
Quindi, - se la matematica non è un'opinione, - per noi, per il miglioramento della nostra vita, per “crescere”, rimane una cifra denominata zero.
Anzi, a peggior rigore, più aumenterà il fabbisogno economico dello Stato (e delle kaste), più salirà la pressione fiscale, più aumenteranno carburanti e bene primari, con conseguente ulteriore abbassamento del potere d’acquisto dei cittadini e aumento della disoccupazione e dei tagli ai diritti costituzionali dello stato sociale (previdenza, sanità, istruzione, etc).
Addirittura, Monti metterà questa regola nella Costituzione, fra pochi giorni e senza indire un referendum popolare, come la stessa Costituzione invece prevede.
Quindi, per il benessere dei cittadini e per favorire la tanto decantata crescita, zero soldi dallo Stato! E allora da dove sbucheranno i soldi per la suddetta magica “crescita”? Da noi cittadini e dalle imprese medio/piccole e piccolissime (quelle grandi ormai non concorrono più in quanto le loro produzioni, con le complicità capitalistiche interessate e a loro vicine, se le sono portate nei paesi dell’Est europeo e altrove), già a loro volta supertartassate?
Ma come? Se ci hanno impoveriti tutti per anni col clamore di attuare il gran “risanamento”, come diavolo facciamo ad inventarci ulteriori soldi quando ormai ci sono rimasti solo gli occhi per piangere?
Ci vendiamo tutti un rene (per legge costituzionale) per poter arricchire, sempre di più, la kasta della politica e delle banche e morire senza nemmeno più i soldi per un funerale dignitoso?

 Nino Caliendo
che ha liberamente interpretato il pensiero di Paolo Barnard, “Gli inganni del risanamento dello Stato e del pareggio di bilancio spiegati a due pensionati”, post editato sul sito di Barnard il 28 marzo 2012

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