«Attenzione:
stai per ricreare una pagina già cancellata in passato». E’ quanto si legge
consultando su Wikipedia la voce Siv, Servizio Informazioni del Vaticano.
Sorveglianza occhiuta: l’enciclopedia “libera” del web si ferma, di fronte
all’intelligence del Papa. Anche perché, sostiene Riccardo Tristano Tuis,
l’intera faccenda è nelle mani dell’ordine religioso più potente e misterioso
della galassia cattolica: la Compagnia di Gesù, fondata nel 1537 dal militare
spagnolo Ignazio de Loyola, con una vocazione – emersa fin dall’inizio –
all’infiltrazione nelle altrui strutture, onde controllarle dall’interno.
Geniale, l’uso della confessione da parte dei gesuiti: una volta introdotti a
corte come educatori dei nobili rampolli, diventavano i custodi dei segreti dei
futuri regnanti. Per Fausto Carotenuto, già analista dell’intelligente e autore
del saggio “Il mistero della situazione internazionale”, i gesuiti
rappresentano il vertice di una delle due piramidi “nere” che controllano il
mondo – l’altra sarebbe costituita dalla massoneria internazionale. Comune
l’obiettivo: il dominio di un pianeta completamente globalizzato mediante la finanza e l’economia, la politica
addomesticata, la disinformazione martellante assicurata dai grandi media, reticenti o bugiardi sul
terrorismo e sulla guerra.
«Anche tra i gesuiti si contano ovviamente molte ottime
persone», ammette Tuis, intervistato a “Border Nights”, «ma la
struttura ha avuto un ruolo essenzialmente negativo, nella storia: la congregazione resta un soggetto
decisamente pericoloso, non a caso espulso per 70 volte da vari Stati».
Rapporti difficili anche con il Vaticano: Papa Clemente XIV soppresse l’ordine
religioso nel 1773. «I gesuiti erano nati come braccio speciale della Chiesa
per sostituire i domenicani, politicamente poco duttili», spiega Gianfranco
Carpeoro, autore di saggi che illuminano oscuri retroscena in cui convivono
Chiesa e massoneria, come nel caso dell’origine del fascismo. «Poi però sempre
i gesuiti divennero anche scomodi, quando – dopo la conquista del Sudamerica –
si accorsero che gli indigeni erano migliori, come uomini, dei “conquistadores”
cristiani». Lo ricorda lo stesso Tuis, autore del libro “Gesuiti” appena
pubblicato da Uno Editori: «In Paraguay i gesuiti si schierarono con il popolo
anche pagando con la vita la loro scelta». E’ di ispirazione gesuitica la
“teologia della liberazione”, per l’emancipazione popolare dell’America Latina.
Era gesuita lo stesso cardinale Martini, in prima linea contro le guerre. Ma la
Compagnia di Gesù resta ambivalente: Jorge Mario Bergoglio, primo pontefice
gesuita della storia, ha
firmato il saggio “Questa economia uccide”
ma in Argentina è stato accusato di complicità con i carnefici della dittatura
militare, quella dei “desaparecidos”.
Riccardo Tristano Tuis non crede a Papa Francesco: «Nonostante
la parte che recita, fa il gioco del potere: il suo impegno a favore dei
migranti fa parte del progetto globalista che prevede anche l’islamizzazione
dell’Europa a spese della fede
cristiana, verso un’ipotetica religione unica mondiale». Il suo libro è chiaro,
negli intenti, fin dal sottotitolo: «L’Ordine militare dietro alla Chiesa, alle
banche, ai servizi segreti e alla governance mondiale». Già autore de
“L’aristocrazia nera”, ovvero «la storia occulta
dell’élite che da secoli controlla la guerra, il culto, la cultura e l’economia», Tuis racconta l’intreccio che – fin dall’origine – lega
Ignazio di Loyola a potenti famiglie romane come quella dei Borgia. La missione
dell’ordine: forgiare dei veri e propri 007, in grado di infiltrare qualsiasi
ambiente politico e religioso, puntando al controllo del potere. Un progetto con un retroterra
segreto, risalente ai Templari e da «ordini e consorzi di famiglie ancora più
antiche». Nacquero così «agenti segreti con licenza di uccidere», pronti a operare
clandestinamente sia nei paesi cristiani che in quelli protestanti o anglicani,
«al punto che ai nostri giorni i servizi segreti deviati europei,
nordamericani, del Commonwealth e d’Israele sono delle espressioni di un’unica
regia: il Siv, cioè i servizi segreti del Vaticano», quelli irrintracciabili su
Wikipedia.
«L’alta finanza,
le più grandi banche del mondo e il cartello bancario che ha dato vita al
moderno signoraggio bancario – sostiene Tuis – sono il prodotto della
millenaria opulenza e forza della Chiesa di Roma, che proprio grazie ai gesuiti
dall’Ottocento in poi ha in mano l’economia globale
attraverso le famiglie dei banchieri internazionali ai cui vertici ci sono i
guardiani del tesoro papale: i Rothschild». Il libro di Tuis indaga
«sull’oscuro mondo delle società segrete e dei circoli magici di matrice
satanico-luciferina e cristiana», scoprendo «le loro reciproche e insospettate
connessioni attraverso i gesuiti di alto livello, gli “incogniti superiori del
4° voto” che muovono anche le fila dei potenti e stratificati ordini
cavallereschi», vale a dire i Cavalieri di Malta in Europa e i loro corrispettivi
americani, i Cavalieri di Colombo. Insieme alla massoneria internazionale,
questa galassia di poteri “invisibili” dà vita «all’esercito di grigi
burocrati dell’Unione Europea e
del Congresso americano, che promuovono la criminale operazione su vasta scala
denominata Agenda 21».
Il libro si addentra in specifici eventi storici: «Due più
famosi dittatori europei, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler, sono saliti al potere grazie ad operazioni
clandestine dei gesuiti e degli Illuminati, che da secoli lavorano a fianco a
fianco nell’instaurazione della secolare agenda mondialista “La Nuova
Atlantide”, meglio conosciuta come Nuovo Ordine Mondiale». A un ex gesuita,
racconta Tuis a “Border Nights” si deve l’invenzione della ghigliottina: atroce
simbolo del Terrore francese, d’accordo, ma pur sempre «un modo per ridurre la
sofferenza del condannato». Dai gesuiti sono nate eccellenze assolute in ogni
campo, compreso quello scientifico: è la Compagnia di Gesù a gestire il potente
osservatorio astronomico di Mount Graham, in Arizona. Alieni in arrivo? Meglio chiamarli
“fratelli dello spazio”; nel caso un giorno atterrassero, disse il direttore
del centro, perché non battezzarli? Conoscenza, segreti, informazioni
riservate. «L’archivio dei gesuiti a La Spezia – dichiara Tuis – è vasto almeno
quanto quello della Cia».
Sanno tutto di tutti? Dossier, schedature minuziose? «Per quello
nacquero: furono loro a fondare la prima intelligence della storia». Il libro di Tuis è
un’indagine sul lato meno trasparente del potere, il più insospettabile: sul web circola liberamente il
testo di un famigerato giuramento, in cui il novizio – nel ‘500 – si impegna
anche ad uccidere, nel caso, e comunque a eseguire qualsiasi ordine senza
discutere, “perinde ac cadaver”. Leggende? Purtroppo no, sostiene Tuis: «Oggi
la vera battaglia è condotta nel campo dell’informazione: il mainstream deforma
sistematicamente la verità. La controinformazione è fondamentale, e il potere la teme». Dietro allo speaker
del telegiornale c’è spesso un politico, collegato a influenti soggetti
economici. Quello che sfugge è che “tutte le strade”, o almeno molte, portino a
Roma, dove il potere di
quel network sarebbe esteso oltre l’immaginabile. «Non è un caso se l’aggettivo
“gesuitico” ha assunto una connotazione negativa: indica qualcosa di falso e
insincero, ipocrita, ma al tempo stesso raffinato e coltissimo. I gesuiti hanno
una visione precisa del mondo, la loro. Arrivano dovunque, sono lì da mezzo
millennio: non sarà facile fermarli».
Informazioni tratte dal libro di Riccardo Tristano Tuis, “I
Gesuiti. L’Ordine militare dietro alla Chiesa, alle Banche, ai servizi segreti
e alla governance mondiale”, Uno Editori, 264 pagine, euro 14.90
Contenuti ripresi
da Idee Libre
Nessun commento:
Posta un commento