La prima idea che a molti viene in mente udendo la parola
“prostituzione” è l’immagine di qualcuno che venda il proprio corpo per fini
sessuali. Tuttavia la prostituzione a cui mi riferirò in questo articolo non ha
a che fare con il sesso a pagamento. La Prostituta interiore è invece una
tendenza presente in ognuno di noi. Nel suo libro “Sacred Contracts”, Carolyn
Myss si riferisce alla Prostituta interiore come ad un archetipo capace di
influenzare la nostra vita in un certo numero di modi. Un archetipo è un’immagine,
un modello, un simbolo universale codificato all’interno della psiche umana ed
ereditato di generazione in generazione. In ognuno di noi è presente in qualche
misura la Prostituta interiore; tanto negli uomini quanto nelle donne. La
Prostituta interiore si manifesta nella nostra vita tutte le volte che
“vendiamo” metaforicamente una parte di noi per ottenere in cambio un
tornaconto personale. Come funziona la Prostituta interiore? Si nutre delle
paure connesse alla sopravvivenza e all’incolumità. L’energia di questo
archetipo è ascrivibile principalmente al chakra della radice (Primo Chakra),
il quale può bloccarsi o danneggiarsi come conseguenza dello sviluppo di
determinate credenze o dell’influsso di alcune particolari esperienze di vita.
Spesso coloro i quali lottino costantemente con la loro Prostituta
interiore sono reduci da infanzie fisicamente o emotivamente precarie.
L’individuo guidato dalla Prostituta interiore persegue ad ogni costo una
condizione di sicurezza e protezione, anche se ciò significhi
rinunciare a diverse prerogative umane. Ad esempio: sacrifica i propri sogni in
cambio del comfort; subordina i propri valori ai trend sociali; sgisce a scopo
di lucro e non sulla spinta di passione o convinzione; si svende al fine di
guadagnare popolarità piuttosto che restare ignoto, ma fedele a se stesso e
alla propria unicità; mantiene in vita rapporti malsani per non rinunciare
alla sicurezzaemotiva, sociale o economica; tende a comportarsi
gentilmente solo per ottenere qualcosa in cambio; scende a compromessi con i
propri principi etici; manipola gli altri per perseguire un tornaconto
personale. L’atteggiamento che caratterizza la Prostituta interiore si può
sintetizzare nel mondo seguente: “Sono disposto a dare tutto ciò che mi si chiede
(anche in violazione della mia fede, della mia autostima e della mia integrità)
in cambio di un’adeguata contropartita”.
L’archetipo della Prostituta può indurre a sacrificare qualsiasi
cosa in cambio della ricerca della sicurezza e della protezione. Nessun
luogo è considerato “terra santa”. Tutto è in vendita al giusto prezzo. Ciò
detto, non importa quanto la Prostituta possa apparire “cattiva” o “negativa”.
Essa è in realtà una forza del tutto neutra. La Prostituta diventa un problema
solo quando non si sia coscienti del suo influsso nella nostra vita. Carolyn
Myss si riferisce alla Prostituta interiore come al “guardiano della fede”, in
quanto è grazie ad essa che possiamo realizzare fino a che punto siamo inclini
a vendere una parte di noi stessi in cambio di un tornaconto. L’archetipo della
Prostituta dovrebbe insegnarci a sviluppare l’integrità, il rispetto e la
fiducia in noi stessi, e la fede nel Divino. Se compresa e controllata, la
Prostituta può aiutarci a scoprire i luoghi della nostra vita in cui abbiamo
deciso di venderci.
La fiducia è la lezione fondamentale impartita dall’archetipo
della Prostituta. Per avere fiducia dobbiamo credere fermamente nella nostra
capacità di sperimentare la forza, il benessere e l’abbondanza. Quando
dubitiamo di noi stessi, il vuoto che si crea viene riempito dalla ricerca
della ricchezza esteriore, degli agi del comfort e da facili gratificazioni che
possano compensare il nostro senso di insicurezza. Tutto ciò naturalmente
genera ulteriore auto-disistima e insicurezza che alimenta nuovi comportamenti
compulsivi dettati dalla Prostituta interiore. L’unico modo di neutralizzare la
Prostituta interiore apprendendone gli insegnamenti è rafforzare la nostra
fiducia in noi stessi. Il modo migliore di farlo è rendendosi conto che ciò che
siamo si estende oltre le nostre personalità, i nostri titoli, le nostre
occupazioni lavorative, i nostri corpi e i nostri pensieri. Come possiamo
fidarci di ciò che non è realmente “noi”? Ciò che siamo stati condizionati a
identificare con “noi” non potrà mai infonderci alcun comfort o senso
di sicurezza. Come può una personalità in continuo mutamento, un corpo che
invecchia, un lavoro temporaneo, una famiglia transitoria, infondere
fiducia in se stessi?
Per imparare l’insegnamento della Prostituta e riappropriarci
della nostra integrità dobbiamo ristabilire il contatto con l’unico luogo
immutabile presente in noi: la nostra Coscienza. Ciò che definiamo
“Lavoro dell’Anima”, presente praticamente in ogni tradizione o percorso
spirituale, definisce il nostro impegno e la nostra volontà di riconnetterci
con la nostra anima. La nostra anima è la nostra essenza, la verità alla radice
della nostra esistenza; in altre parole è il nostro flusso di Coscienza. La
nostra anima è illimitata, grande, infinitamente saggia e amorevole; è il
nostro personale collegamento con lo Spirito, il quale è la radice di ogni
cosa. La Prostituta interiore non è un nemico, né è qualcosa di cui
vergognarsi. Si tratta invece di un normale istinto di difesa presente in
ognuno di noi e a vari livelli. Non si tratta di un “problema” da risolvere
cercando di curarlo o farlo magicamente sparire; è invece necessario prendere
realmente atto della sua esistenza. Quando comprendiamo la sua essenza possiamo
perfino arrivare ad amarla e al tempo stesso impedirle di prendere
il controllo delle nostre decisioni ed azioni.
Vado ad elencare alcune domande da porsi per accrescere la
consapevolezza di quanto le nostre esistenze siano influenzate dalla
Prostituta: in quali aree della mia vita ho scelto di sacrificare le mie
autentiche esigenze in cambio di denaro, beni materiali, popolarità,
protezione, sicurezza, comfort e ammirazione? Vivo rapporti personali o
di lavoro manifestamente tossici per il mio benessere? Quali
componenti della mia identità ho venduto agli altri? (Esempi: l’allegria,
l’affettività, la sincerità, la fantasia…). Ho venduto o sacrificato la mia
moralità in cambio di un tornaconto personale? Quante volte mi capita di
mentire per ottenere un tornaconto personale? Ho mai indotto qualcuno a
“vendersi” per il mio tornaconto personale? Cosa sono disposto a digerire pur
di raggiungere o conservare la “sicurezza”? Per lavorare proficuamente con la
propria Prostituta interiore occorre raggiungere la ferma consapevolezza che la
Coscienza / Dio è sempre qui per supportarci, dal momento che tutti noi siamo
parte di Essa / Egli.
Aletheia Luna, “L’archetipo
della prostituta”, da “Anticorpi.info” del 16 novembre 2017, ripreso dal blog “La Crepa nel Muro”
Contenuti ripresi da: Idee Libre
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